Il tentativo anti-formalista di indigenizzare la giurisprudenza cinese segue dunque modelli globali collaudati. Eminenti tentativi di articolare forme di pensiero giuridico cinese, come il libro di testo del PCC sulla concezione socialista dello stato di diritto 8 e gli esami accademici dei paradigmi di ricerca anti-formalisti (Jiang 2003: 5; Zhu 2004: 7), sono stati fatti con riferimento esplicito al sopra descritto pensiero giuridico del primo Novecento. In questo contesto, sembra improbabile che la semplice aspirazione a stabilire una forma di giurisprudenza socialmente sensibile e anti-formalista possa produrre “teorie originali basate sulle condizioni pratiche della Cina”, come richiesto dalla leadership cinese. 9Invece di riformare la giurisprudenza in Cina o altrove, un autoproclamato riformista potrebbe finire per ripetere vecchi cliché sull’importanza di una giurisprudenza localizzata e socialmente sensibile. Questo non è un problema per gli studiosi legali cinesi di tendenza liberale, che non vedono la necessità di una giurisprudenza cinese indigenizzata (Xu 2016). Tuttavia, l’incapacità di fornire intuizioni teoriche legali indigene è problematica per quegli ideologi e studiosi del PCC che sono preoccupati per il fascino del pensiero giuridico e politico liberale in Cina.
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